News :



I finalisti del Contropremio Carver 2024

Per la Poesia


Dodici cammini cosmici di Henry Ariemma (Puntoacapo)


Sanno di vento di Renato De Lucia (NEP edizioni)


Considerazioni quasi notturne di Maria Antonella Dagostino (Luoghi interiori editore)

Senza titoli. Sovversi. Mirkog Giuseppe Boncaldo (Transeuropa)

Segnaposti. Per 80 invitati, disposti su 8 tavoli di Paolo Cattolico (Armando)

Il laboratorio di letture durante il quale gli autori si incontreranno per dialogare intorno ai loro libri, si terrà a Lucca sabato 12 aprile 2025 dalle ore 16 presso il centro Chiavi d'oro in via delle chiavi d'oro (riferimento Torre Guinigi).


Nato dalla morte

Ho coperto con la pelle del mio nome

le tenere ossa del primo dei miei fratelli

Le ali

gli occhi spalancati

i suoi capelli

Nato dalla vita

l'ho abbracciata

Ricucendo le sillabe di ogni parola ferita

Nascere morire

Due pori silenziosi

Come buchi neri

Scorre il domani a rate

E l'oggi fra le nostre mani

Come scivola il mio e il tuo ieri

Ma come sempre poi verrà l'estate

dicembre 2024


ll giocoliere

Sono un giocoliere

Ho amato sempre giocare

Con le parole

Mi aiutano a non morire ancora

a credere che il grande silenzio

sia un'aurora

Mi piacciono tutte

le parole

leggere pesanti

Quelle dei diavoli e dei santi

dell'odio dell'amore

della paura del dolore

Mi piacciono tutte

le parole

Le bianche le rosse le nere

Quelle false quelle vere

Quelle che si sciolgono in bocca lentamente

quelle dolci come arance e pere

quelle che urlano nella tua mente

Non ho mai avuto paura

delle parole

Ci ho giocato da sempre

Da gennaio fino a dicembre

È bello giocare con loro rimescolarle

Friggerle adagio

le parole

bagnarci il pane triturarle

Giocarle bevendo un rosso vino

giocare come sa fare un bambino

È questo il mio mestiere il mio destino

Farci l'amore la notte pure al mattino

Non ho mai avuto paura

delle parole

Le ho amate come le donne

Quelle che ridono le tristi le sole

Ho invece paura degli uomini

Della loro violenta arroganza

della loro volgare ignoranza

Mi sono difeso sempre con questa spada

Affilando lettere come lama

fondendole insieme suono e ritmo di campana

Le parole queste grandi figlie di puttana

Le parole immensa e calda cerbottana

Febbraio 2025



Serrare

Serrare palpebre e finestre

non incontrare mai più il giorno sulla strada

l'odore della terra bagnata

le urla dei bambini il corpo nudo delle donne

innamorate

Vestire di bianco e come Emily

appoggiata alle carezze dei suoi fiori gialli

sussurrare parole nella stanza

accarezzando le rughe

della solitudine

2013

POESIA DI RENATO DE LUCIA

Fragile

Fragile come vergine dagli occhi neri

silenzioso come la luna

Mi aggiro timido impacciato

cane abbandonato

fra i cunicoli del verso

Ho una sensibilità morbosa

ma Il mio sorriso non è perverso

credo nel tuono e nella rosa

Appoggio i miei ricordi sulla sabbia

lacrimo le notti la fine delle stagioni

lo sbriciolare lento e buio delle Rivoluzioni

Ho una sensibilità morbosa

ma Il mio sorriso non è perverso

credo nel tuono e nella rosa

Accarezzo l'eterna nostalgia

suono di tombe perdute

dietro il ritmo dell'onda

Mi consola la poesia

la danza delle parole conosciute

che accompagna verso l'altra sponda

luglio 2024

Voglio portarti a Parigi

asciugarti ferita

ricordare la vita è vita

Amore mio fino alla fine non è mai finita

Voglio portare a Parigi il tuo viso

quella prima carezza

quando diventammo un sol sorriso

Un tempo piangevamo taglio sanguinante della tenerezza

Ti porterò a Parigi e rideremo amore mio

annuseremo cani senza dio

Montmartre l'odore della Senna e dei croissants

Ci appoggeremo al vento forte dei boulevards

terremo stretti gli occhi e il cuore

Voglio portarti ancora a Parigi amore mio

regalarti la luce non il dolore

Ti porterò ancora a Parigi quant'è vero Dio

perché senza te non c'è Parigi il suo splendore

Novembre 2023


NEWS :

Era Gerusalemme

Mi prendeva per mano la nebbia
lenta mi accarezzava gli occhi

dissolvenza di madre
attendevo all'ombra di un sogno

mentre tu piegavi la tua testa
verso la porta orientale

era Gerusalemme

Scivolava leggero il tuo canto
facevamo l'amore

mescolavamo sudore e dolore

il tuo corpo in fiamme disegnava il tramonto
e i tuoi occhi spalancati nel vento

ridevano
( 2016 )

Ad Annamaria

Camminavo

notte alle spalle

zaino leggero

colorato di stelle.

Oltre il vento e la collina

dall'altro lato delle carezze

tu mi aspettavi

in tasca il tuo sorriso migliore.

Era l'estate

e io occhi stanchi scrutavo il silenzio.

i tuoi invece come sempre illuminavano la luna.

luglio 2015


Non è niente


Bianca è la tua pelle

troppo per la mia carezza tremante

ai bordi estremi del desiderio

Eppure i tuoi occhi affilano morbidi sguardi

È asiatico il tuo profumo

aroma pallida tristezza

forse non raggiungerò mai l'Estremo Oriente

ma posso amarti come un sogno della mente

Bianca è la tua pelle

e sa sciogliersi lentamente

non è certamente tutto

eppure è molto più di niente

settembre 2021


Nulla trafigge

Nulla trafigge più della gentilezza

Disse un poeta che amava la vita

abbracciava ferite cullava tristezza

Nulla trafigge più della gentilezza

Disse la donna - seno buono

versava il vino spezzava il pane

per ogni lacrima una carezza

Anche il suo canto era un perdono

Nulla trafigge più della gentilezza

Disse il soldato prima di morire

Voglio un bacio un caldo abbraccio

gloria e onore che me ne faccio

cuore spezzato

freddo sparo di un fucile

eterno inutile dormire

Agosto 2024




Passa lentamente


Passa lentamente ai bordi sottili

del mio sguardo accigliato

gonna rossa scarpe argentate

donna quasi giovane forse dell'est

parla di nuvole piene e venti freddi

a cancellare l'estate

parla di amori segreti

parole sussurrate alla luna

Passa lentamente

sfiorando la mia malinconia

Mi perdo nei suoi occhi

grigi come il ventre d'asfalto della strada

profondi come volto di nebbia

pudore svelato

passo tremante della solitudine

E sogno

2017


Copertina Antologia Premio "Casa Hirta " Settembre 1974

Molte mie liriche appaiono in antologie fin da quando , nel 1974 , due mie poesie furono pubblicate all'interno dell'antologia del Premio nazionale "Casa Hirta", presieduto da Piero Bargellini .

Le poesie vincitrici furono allora lette da Piero Vilar.

Una delle poesie premiate :

Piangi Donna

Piangi donna

piangi ora che tuo figlio è morto

piangi donna

ora che tuo figlio è morto in guerra

Piangi donna piangi ora che tuo figlio è morto

per una guerra che non voleva

Piangi donna

piangi ora che tuo figlio è morto

per una guerra voluta da pochi

quei pochi

che tu sai faranno di lui un eroe

ma lui non voleva essere un eroe

di guerra

Quei pochi gli faranno un simulacro

ma tu

con la rabbia che da secoli

cova nel tuo seno

sputaci sopra al simulacro

al marmo

all'onore

Piangi e grida

ché dal tuo pianto e dal tuo grido

nascano semi di rivolta

perché di simulacri agli eroi

sporchi di guerra

non ce ne siano più

E non ci siano più madri disgraziate

che come te

piangono un figlio morto

per una guerra

per una guerra

1973 

Consegna Premio Casa Hirta
Consegna Premio Casa Hirta

Mi chiamo Renato De Lucia e scrivo , per così dire, da sempre . La mia produzione è prevalentemente poetica ma ho scritto anche racconti , più o meno brevi . Mi definisco poeta , senza alcuna reticenza ,  perchè riconosciuto come tale dal Maestro Franco Loi . 

Nell'arco di circa cinquant'anni , ho partecipato a diversi concorsi letterari , ottenenendo spesso  premi e menzioni  , a partire dal 1973 .  Si tratta soprattutto di riconoscimenti per la poesia ma ho guadagnato anche un  quarto posto al Premio Quasimodo nella sezione del racconto breve  .  Molte mie liriche appaiono in antologie da quando , nel 1974 , due mie poesie  sono state pubblicate all'interno dell'antologia del Premio nazionale  "Casa Hirta", presieduto da Piero Bargellini . Le poesie vincitrici furono allora lette da Piero Vilar . In seguito ho avuto il piacere di essere letto da Francesco Porfido, con commento musicale di Gianluigi Trovesi  e da Diego Bonifaccio con la musica di Giuliano Rota e Giorgio Cornolti . Da un pò, leggo io le mie poesie e durante periodici  reading si ascolta anche il sax di Giuliano e la chitarra di Giorgio . 

Nel 1975 ho pubblicato la prima raccolta di poesie , intitolata "Poesie"con l'editore Gabrieli di Roma , nel 1988 "Dalla solitudine dicendo ", con la casa editrice Eura Press di Milano ,  nel 2015 "Eppure sono nato" con la "Fondazione Mario Luzi ", nel 2020 "Mi porto dentro " , Portoseguro Milano , nel 2023 "Sanno di vento " Nep editore Roma e "Crescono i gerani " con le edizioni Controluna di Roma nel 2024.

Sono campano di nascita , bergamasco d'adozione . Vivo , infatti, a Bergamo dal 1983 . Sono il marito di Annamaria , il padre di Dario , il padrone ( in realtà è , in fondo, lui il padrone ) di Ciak , un golden retriver di undici anni . 

Ho lavorato con piacere per quarant'anni come docente . Ho insegnato storia e filosofia fino al 2021 .

Ultima pubblicazione: "Crescono i gerani" Controluna settembre 2024

Io e mio fratello .

A Mino

Fratello carne

fratello sangue

fratello ostello di paura di rabbia

fratello ucciso il giorno prima del suo primo fratello

sorriso

fra latte e seno fra caccia e perdono

fra miele di parole-carezze e lacrime di rame

che a volte s'amano senza

intendersi

Fratello madre

figlio di più comunicazioni fra occhi di sole rosso e teneri

compromessi con la paura

Fratello a cui è difficile scrivere versi

Fratello dagli occhi uguali in fondo a una carezza diversa

Fratello compagno fratello lotta che alle tue mani trova

Sicurezza

Fratello figlio

fratello padre

fratello pane e acqua perversa

amico sempre vicino sempre lontano

fratello a me quello strano dolce geniale selvaggio bambino

mio fratello...Mino

1980


Il seno buono

Mentre l'Occidente raggiunge

Il suo orgasmo di morte

l'ipocrita cupola di San Pietro

travestita da seno buono

allatta la psicanalisi

Anche questi versi magri

sono scritti

sulla bandiera rossa

1982


Dopo la guerra fredda del  27 "

Dalla scogliera inferocita

dalla mia pazienza

contemplo la goccia profonda di sangue

carezza dei miei 27 anni

accucciati sulle onde più dolci

Dalla scogliera tremenda

tremante per il turgore

dei miei versi-ricordo

allungo le mie mani-mondo

verso una pace calda

fra Est e Ovest

nella mia nuova distensione

1981


Solo

come improbabile tempio greco

In deserto africano

pallido canto di sciamano

solo come uccello tibetano

Solo

come la solitudine sempre cercata

solo come donna nuda innamorata

carezza sulla porta

tenerezza umiliata

Solo

mani fredde sotto il sole

ruga che urla macchia di dolore

cuore di cristallo

caparbio e fragile

gioiello di corallo

Non offendo

non lo so fare

ma non mi è facile però dimenticare

Solo come la vita

mi difendo

affondando la lama del silenzio

Forse anche per questo scrivo

cura e illude più del vino meglio dell'assenzio

Sono solo ma ancora sono vivo

13/14 maggio 2024


7 marzo 2025 Reading  poetico alla Libreria Terzo Mondo di Seriate ( Bg )

Da lontano

Da lontano amo la mia terra

come si ama una vecchia ferita

o quella bambina dai capelli neri

che prendeva la mia mano fra le sue dita

Da lontano amo la mia terra

come la ama un traditore

o un figliol prodigo

che non vuole e non sa più tornare

Da lontano lacrimo la sua luce

il mattino negli occhi del mare

il futuro promesso da secoli

l'innocente sudore dei contadini

L'intelligenza dei figli di mille dominazioni

il canto dei greci e la parola della filosofia

una storia che sanguina violenza e prigioni

Da lontano amo la mia terra

come una strada che illumina la notte

come un sorriso graffiato

una tammorra abbandonata

La mia terra è una donna dal seno

immenso come la solitudine

dai fianchi grandi e verdi

come carezze di puttana

Da lontano amo la mia terra

come un ricordo che non dà pace

Profumo di limoni

musica che mai tace


                                      Io e Mino

M'aiuta ad andare via

Quante lune

Mi sono scivolate via

Nei fondali di vetro

Becchi di velluto

In ghigni salati

Giampaolo

Riverso

Sulla sua mano destra

Inseguendo la Rive Gauche

da mille anni applaude le stelle

Imprigionato

Nella cella del settimo monile

Bacio una pallida luna

in gigantografia

E lei che

Ammiccando azzurro

Mi aiuta ad andare via

7 aprile 1978

( Dedicata a Toni Negri )


Le silence azur

À toi qui a regardé

le silence azur

au fond de l'éclat des yeux

pendant que la ville lumière

mastiquait ton sourire

À toi qui chevauche une lune

trop humaine

Je rends

le sang de mes paroles

qui tombe

sur l'automne

de ta solitude

1985


Silenzio immacolato

Silenzio immacolato

del mio cane

occhi orecchie

in attenzione

immobile presente

Sorriso buddista

anch'io respiro piano

Passano nuvole

latrati lontani

in due voltiamo il capo

non abbaiamo

( primavera 2014 )


E' Facile 


E' facile

È molto facile

parlare ai cani

Traducono in fretta

leggono bene

parole e azioni

annusano le emozioni

È molto più facile

che con gli umani

Sono loro i veri sciamani

( 2014 )


A Ciak

Piccolo cane

Così ti chiama il vecchio amico

che disegna il marmo la pietra il rame

e scioglie il vuoto nel pieno con gesto antico

Si sciolgono invece le lacrime

dentro di me diventano rime

Ché un giorno non sarai più

e so che un giorno anch'io non sarò più

estate 2023

 Donnapiuma

Sei dolce donnapiuma fra le braccia del nulla

Adagiata sulle stelle del deserto

Occhi alati

Travestita dalle mie visioni

Nuda rugiada

Misteriosa come il ventre dell'anima

Scolpisci il tuo futuro sul tramonto del mio sorriso

1981

Il Capitano

Il capitano capelli lunghi profumati di vento

di strada di stelle senza fosfati

cavalcava noncuranza simpatica

cimiteri deserti praterie mediorientali

il capitano biondo fino in fondo al cuore

schiaffeggiava arroganza sincera

bambini laceri affamati figli di madri

arabe portoricane africane

il capitano rasato a diritto manageriale

affondava lame innocenti ferocia beneducata

nel pube di madri bambine dalla bocca chiusa

quindicenni in cerca di luna nei vagoni notturni

delle metropolitane

Il capitano aveva Cristo dalla sua parte

l'aveva comprato al mercato del tempo

pochi denari insieme alla croce

sputandone chiodi e umiltà

amore e pietà nel silenzio impazzito

vento invadente del l'eternità

1991

A una donna

L'albero nero tagliava a fette la luna

Illuminandola

A me sembrava un gelato malinconico

Un verso stritolava la mia carne

Ed io privo di stelle a malapena riuscivo ad amarti

Donna bruna

1979


Maggio 2018 . Seminario di Psicoanalisi e cultura organizzato e coordinato  dallo psicoanalista,  professore  Sisto Vecchio  .  Serata sulla Poesia .

Partecipano anche Massimo Rota , psicoanalista e Floriano Bresciani , psicologo e psicoterapeuta .  Arianna Artifoni legge alcune mie poesie 

Non amo molto quei poeti

che sguainano versi come spade

occhi rossi di sangue come profeti

partono felici per le loro crociate

Loro si che innalzano bandiere sempre dritte sempre fiere

non nutrono dubbi solo ciechi furori

il loro Dio è quello giusto è quello più vero

ed anche quelle le uniche giuste le uniche vere

Io amo molto invece gli altri poeti

fragili e tristi come sogni a cui non credi

hanno occhi che cercano il vero nella carne dell'uomo

scrivono parole tremanti in mezzo al frastuono

Le loro bandiere hanno un solo colore

benedicono il dubbio la pace l'amore

Ho visto i corpi dilaniati dei bambini

fatti a pezzi a Gaza e nei kibbutz

Ho provato a distinguerli come un giudice

quelli da ricordare di qua

quelli su cui sputare di là

Ho provato a contarli come un ragioniere

sono tanti sono pochi e gli altri allora?

Ho visto i corpi massacrati delle donne

violentate da quelli che imbracciano fucili

o scaricano bombe come benedizioni

Ho visto la carne putrefatta dei guerrieri

urlavano in arabo e in ebraico

lo vuole Dio

un attimo prima di crepare

Ho visto il sangue coprire le ultime maledizioni

7 ottobre 2024


Come sorriso spento

Come sorriso spento

occhi immobili nel silenzio

Scivola riga rossa di sangue

Lacera il cielo di Damasco

Esplode nelle strade di Gaza

Morde le carni sottili dell'Africa

Schiaccia cadaveri curdi

Stritola gli oppressi di ieri

di oggi quelli di domani

Li appende coi piedi e con le mani

Nelle prigioni d'Oriente

In quelle d'Occidente

Nelle celle dei turchi dei russi

degli americani

in quelle degli iraniani

Eppure le madri invocano ancora

i nomi sepolti come una preghiera

maledizione che non perdona

gennaio 25



                       La morte pietosa 

La morte pietosa

avvolge silenzio

ossa e sogni fanno concime

carezze di pietra

non hanno mai fine

Morte capricciosa

prende tutti

senza preavviso

Uccide rapido nudo proiettile

o scava lentamente

in fondo a un sorriso

La morte sempre vittoriosa

di ognuno di noi

l'ultima sposa

E porca puttana

lacrima crudele

anche questo aprile

9 aprile 2023


Tutto svanirà

Svanirà tutto

questo cielo pallido

la tua carne sotto la luna

Svaniranno mandrie e buoi

Che schiacciano pietre della collina

alberi senza tempo querce

sequoie

rocce montagne croci di Cristo

mangiatoie

pareti bianche di case di ospedali

macerie cadaveri fatti a pezzi

sepolti in fondo alle cattedrali

Scompariranno stelle cadenti

stelle perdenti effimere di re

Papi presidenti

Svaniranno soli nevi piogge

nuvole

lo splendore di marmi architravi rosoni quello

cupole

Scompariranno arte

musica poesia

Spariranno gotico e rinascimento

scienza ingegneria

sparirà anche la filosofia

Svanirà la storia delle donne messe al rogo

Ah, le indemoniate!

calpestate violentate

per forza maritate o ingravidate

Non ci sarà più

La danza delle bambine

Il tragico passo dell'oca

Quello buffo delle galline

Si perderà nel nulla

Di tutti gli uomini la storia

di guerre rivoluzioni speranze e repressioni

Non resterà più traccia

più memoria

Svaniranno i troni dei tiranni dei principi degli imperatori

Le vite dei servi e dei signori

E svaniranno fiori cascate

pianeti pianti risate

ragni oceani mareggiate

ingorghi auto betulle autostrade

Le urla dei vichinghi dei Beoti

Disastro di incendi dí terremoti

Il fanatismo cieco il tifo dei mentecatti

ruggito di leoni

tenero miao dei gatti

Abbaio di cani volo di uccelli

Ogni atomo dell'universo intero

Ogni tramonto di sorriso

L'odore della tua pelle dei tuoi capelli

Anche i miei occhi conficcati nel tuo viso

Gennaio 2025


Cantano

Cantano le zanzare

mentre sognano di riposare

silenziose

finalmente

come cantano le acque

mentre massaggiano i ciottoli

nel fiume

trascinati dalla mente.

Di loro certo non si cura

il padrone della risaia

adora solo le schiene curve e nude

delle mondine dalle bianche gonne

loro sì che dal fondo

di una memoria ormai sanguinante

cantano Bella Ciao

come una lacrima che resiste

e mai si arrende

2008

In fondo
 

In fondo al mare

graziose ostriche danzano

Un uomo dai bianchi capelli

seduto a riva le ammira

e a bassa voce inizia a cantare
La sabbia rossa arrossisce

quando nuda ti stendi

quasi nera sotto la luna


Io intanto buon pescatore

ricamo la rete per non lasciarti andare
cucendo parole e silenzio

ché tu non possa dimenticare

2008



Neri Invisibili 


Neri invisibili attraversano

nere notti

carezze che sanguinano lente

Attraversano notti salate

onde di terrore

su naufragi annunciati

Abbandonano membra stracci

all'abbraccio del mare

ricordi magri sulla sabbia

che asciuga il dolore

Incontrano ghigni feroci

uomini impotenti di paura

carboni accesi d'odio

Li accolgono belve rancorose

risuscitano vecchie parole

canti di morte saluti romani

Nascosta ancora nel vento la pace

dove sono gli umani ?

2015

Ti ho vista uscire


Ti ho vista uscire

da un sorriso di seta

Avevi fra le mani

una notte silenziosa

Mi sono fermato ad ascoltare i tuoi occhi

Tu sei volata via

io sono rimasto solo

a vegliare il tuo mistero

1981 





Attraversando paziente la nebbia

quanti occhi ho riconquistato in questi anni

e sono tanti

Quante ferite ho ricucito

come rosse carezze

sanguinanti

tu nuda come la vita

davanti ai miei occhi

ancora giovane

per la mia ferita

tu che come me

con l'universo intero

ti dissolverai nel niente

Tu ora nuda davanti a me

amami sciogliendo nella carne

la mente

Amiamoci nell'eterno presente

amiamoci tantricamente

19 /11/09


Ho fatto l'amore

Ho fatto l'amore

con l'ombra tua più nera

Nascosta dietro il sorriso

inganno che chiamiamo Persona

Ho sognato di fare l'amore

scivolando pelle emozione

In bocca sapore di buio

fra i denti la tua ultima disperazione

febbraio 2023

Al Circolo Artistico Bergamasco , nel 1988 , Francesco Porfido legge alcune mie poesie , accompagnato dal sax di Gianluigi Trovesi


Presentazione di "Eppure sono nato" 29 maggio 2015 , alla libreria Palomar di Bergamo . Dialogo con Pippo Ardrizzo ed il Maestro Franco Loi . Legge le poesie Diego Bonifaccio .


A Franco Loi

Smarrito come tutti i poeti

dall'anima grande

andavi incontro alla vita

come nuvola al vento

corazza che si scioglie

nuda nelle notti di aprile

inseguendo il battito delle tue voglie

Ho visto dentro i tuoi occhi

arrugginiti dagli anni

ho sentito il rosso del sangue

in fondo alle tue mani.

Carezza incerta dei sogni

corona di spine vessillo innocente

urlavi invocando il domani

2015


Sanno di vento le donne

con le loro collane

riccioli di memoria

sussurro di zanzara

Sanno di canti e di preghiere

le donne vecchie con le sottane nere

sedute all'ombra delle loro antiche rughe

immobili e stanche come prigioniere

Sono risate che non hanno fine

lacrime al buio coriandoli cantilene

scarpette a punta

sono le bambine

Sanno di pelle che scivola nelle mani

stelle ferite in fondo a un buco nero

le donne che sanno far l'amore

spalancano gli occhi volando via senza giarrettiere

Sanno di pace le donne

anche quando sono sangue e guerra

non la danno mai la morte

anche quando ti chiudono dentro una languida ferita

sono le donne sono la vita

Presentazione Sanno di vento con Stefano Calafiore . Libreria Palomar 14 giugno 2023
Presentazione Sanno di vento con Stefano Calafiore . Libreria Palomar 14 giugno 2023

Letture.org

Recensione di Sanno di vento

"Sanno di vento e del vento hanno la rarefatta impermanenza, le parole dei poeti; hanno il sapore amaro della vita, nella quale l'anima si «spiaccica» in un «eterno vorticare» (Spiaccicata l'anima). Eppure il Poeta non può trattenersi, deve vergare le sue «parole / ormai stanche», anche quando in lui «esplodono dentro tristi versi» (Esplodono versi), anche quando conosce bene la vacuità del marchiare «con inutili parole / ogni pagina bianca» (Socrate e Pavese) e i suoi versi sgorgano «affilati come lacrime» (Forse è troppa la luce).

La morte incombe su «questa fraterna piccola storia» che è la nostra vita (Un cono d'ombra). Ci soccorrono l'amore, la bellezza, l'amicizia, di cui De Lucia si fa cantore; in lui si fa lirismo la «continua celebrazione / del corpo-fuoco delle donne / sempre vere sempre belle / loro sì che coltivano intelligenza e cuore fin sotto la pelle» (Come se); le donne, che in fondo «sono la vita» (Sanno di vento). La passione in cui, sola, forse, risiede un barlume di speranza tanto che l'immanente carnalità può dar forma alla domanda su «come un poeta ama il mondo»: «i nostri corpi sono la risposta / spogliano la vita e il suo mistero / altro che scienza e filosofia» (Mi chiedi).

l bisogno di senso e l'angoscia del destino eterno alimentano lo stupore dell'essere-nel-mondo, l'In-der Welt-sein heideggeriano: «Eppure sono nato / perché si nasce senza ragione» (Eppure sono nato) e lo portano piuttosto a domandarsi «Cosa ne farò di me / quando sarà l'eterno immobile silenzio? […] Chi rammenderà le mie poesie?» (Cosa ne farò di me)

Non basta, però, a spegnere il rassegnato nichilismo della certezza che «tutto passa / e diventa passato / il futuro si spegne / si consuma il presente / Si dissolve nel niente» (Poi passa tutto).


Copertina del libro "Mi porto dentro" edizioni Portoseguro Milano 2020
Copertina del libro "Mi porto dentro" edizioni Portoseguro Milano 2020

Crescono i gerani

Crescono i gerani
profumando la notte
quasi invisibili sentinelle
della luna.
Finalmente sul suo alato carro
umile e puro come il destino
giunge Mattino
legittimo sovrano della luce.
Avrei voluto raccontarti ancora
le mille storie che sussurrano
le onde del mare
la storia del giorno e della notte
del loro contrastato amore
ma sono stanco e poi….
Sai...da poco…
mia madre se n'è andata
io non l'ho neppure salutata.
2008


Da Te

Da te siamo venuti al mondo

e ora?

Madre dove sei?

Grumo di lacrime

ricordi dolci

secco strappo

ferita sanguinante

anima sospesa oltre ogni cielo

aggrappata all'eternità di un sorriso divino

rinata nel primo vagito

di un nuovo respiro

Vento pioggia

terra bagnata

canto d'uccelli

danzante

nell' infinito mistero

della natura e del suo velo

o nell'alterna vicenda dell'umana gente

E per me comunista eretico

eccentrico miscredente

tu sempre sarai rubino prezioso

mai sciolto nel niente

2008








MI PORTO DENTRO


Mi porto dentro l'uomo

che parlava poco

e a voce bassa.

Saliva scale e fitte al cuore per

ricucire con il sorriso

dolore di tagli, dolore di ferite.

Mi porto dentro la donna che urlò

il primo mio vagito a riempirle

silenzi e follia.

Di madre abbandonata dal destino

tradita dalle ossa senza vita

del suo primo bambino.

Mi porto dentro il primo dei miei fratelli

quello che mi ha dato il nome

perché sempre invano inseguissi le sue ali.

Mi porto dentro l'amico

che se n'è andato come una promessa non mantenuta,

l'ultimo abbraccio con il mare.

Mi porto dentro quelli che se ne sono andati

dall'altra parte della luce,

dall'altra parte del respiro.

Mi porto dentro questa ferita antica

di dover ricordare e non sapere

lasciarli andare.

Fino a quando anch'io passerò

il confine e sarà il buio, l'estrema

splendida cornice della vita.

(2014)


L'8 marzo 2024 , all'Incrocio Quarenghi, Presentazione "Sanno di vento" Poesia e musica



Rebelot di Paolo Berizzi che commenta la serata di Poesia e Musica all'Incrocio Quarenghi dell'otto marzo 2024 

Poesia e musica all'Incrocio Quarenghi di Bergamo . 8 marzo 2024

Copertina di "Eppure sono nato" Fondazione Mario Luzi Roma 2015

Dalla prefazione al mio "Eppure sono nato", riporto le parole di Mattia Leombruno che così descrive la mia produzione:

"A volte, l'ambientazione è a carattere onirico, metafisico, non certo per un mero atteggiamento stilistico ma proprio per tale trasposizione dell'umano in poesia, della poesia fatta stessa icona d'una esperienza incarnata.

Lungo i versi è esplicitato il contraltare della vita, quello squilibrio d'esistenza che tenta di conciliare le opposte sponde, i suoi divergenti lati: la vita e la sua assenza, la lievità e la sottrazione dei giorni. Venire al mondo, la nascita, implica questo arduo dualismo; eppure, per ciascuna caduta, per l'inerzia che ci resiste ed opprime, c'è la salvezza di quella nostra esistenza che è sempre pronta a riscattarci. L'apparente in- determinazione del non saper dare un giusto nome alle cose lascia il discorso poetico sempre aperto...continua ricerca che diviene indagine personale, interrogazione intorno all'esistente" (Mattia Leombruno, presidente della Fondazione Mario Luzi).


Poesia e musica 22 novembre 2024

Poesia e musica al Cento4 di Bergamo . 13 dicembre 2024 . Presentazione di "Crescono i gerani" 

Giorgio Cornolti alla chitarra

Poesia e musica al Cento4 di Bergamo . 13 dicembre 2024


Al Cento4


Il magico trio al Cento4 


Giuliano Rota al sax 


"Dalla Solitudine dicendo " 1988 edizione Eura Press Milano. In copertina : "Direzione obbligata" dell'Artista  Elio Bianco dal ciclo "Eclissi", tecnica mista su carta , 1987

File con alcune poesie tratte da questa raccolta del 1988

Primo libro pubblicato , 1975


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