

News :
I finalisti del Contropremio Carver 2024
Per la Poesia
Dodici cammini cosmici di Henry Ariemma (Puntoacapo)
Sanno di vento di Renato De Lucia (NEP edizioni)
Considerazioni quasi notturne di Maria Antonella Dagostino (Luoghi interiori editore)
Senza titoli. Sovversi. Mirkog Giuseppe Boncaldo (Transeuropa)
Segnaposti. Per 80 invitati, disposti su 8 tavoli di Paolo Cattolico (Armando)
Il laboratorio di letture durante il quale gli autori si incontreranno per dialogare intorno ai loro libri, si terrà a Lucca sabato 12 aprile 2025 dalle ore 16 presso il centro Chiavi d'oro in via delle chiavi d'oro (riferimento Torre Guinigi).


Nato dalla morte
Ho coperto con la pelle del mio nome
le tenere ossa del primo dei miei fratelli
Le ali
gli occhi spalancati
i suoi capelli
Nato dalla vita
l'ho abbracciata
Ricucendo le sillabe di ogni parola ferita
Nascere morire
Due pori silenziosi
Come buchi neri
Scorre il domani a rate
E l'oggi fra le nostre mani
Come scivola il mio e il tuo ieri
Ma come sempre poi verrà l'estate
dicembre 2024

ll giocoliere
Sono un giocoliere
Ho amato sempre giocare
Con le parole
Mi aiutano a non morire ancora
a credere che il grande silenzio
sia un'aurora
Mi piacciono tutte
le parole
leggere pesanti
Quelle dei diavoli e dei santi
dell'odio dell'amore
della paura del dolore
Mi piacciono tutte
le parole
Le bianche le rosse le nere
Quelle false quelle vere
Quelle che si sciolgono in bocca lentamente
quelle dolci come arance e pere
quelle che urlano nella tua mente
Non ho mai avuto paura
delle parole
Ci ho giocato da sempre
Da gennaio fino a dicembre
È bello giocare con loro rimescolarle
Friggerle adagio
le parole
bagnarci il pane triturarle
Giocarle bevendo un rosso vino
giocare come sa fare un bambino
È questo il mio mestiere il mio destino
Farci l'amore la notte pure al mattino
Non ho mai avuto paura
delle parole
Le ho amate come le donne
Quelle che ridono le tristi le sole
Ho invece paura degli uomini
Della loro violenta arroganza
della loro volgare ignoranza
Mi sono difeso sempre con questa spada
Affilando lettere come lama
fondendole insieme suono e ritmo di campana
Le parole queste grandi figlie di puttana
Le parole immensa e calda cerbottana
Febbraio 2025
Serrare
Serrare palpebre e finestre
non incontrare mai più il giorno sulla strada
l'odore della terra bagnata
le urla dei bambini il corpo nudo delle donne
innamorate
Vestire di bianco e come Emily
appoggiata alle carezze dei suoi fiori gialli
sussurrare parole nella stanza
accarezzando le rughe
della solitudine
2013


POESIA DI RENATO DE LUCIA
Fragile
Fragile come vergine dagli occhi neri
silenzioso come la luna
Mi aggiro timido impacciato
cane abbandonato
fra i cunicoli del verso
Ho una sensibilità morbosa
ma Il mio sorriso non è perverso
credo nel tuono e nella rosa
Appoggio i miei ricordi sulla sabbia
lacrimo le notti la fine delle stagioni
lo sbriciolare lento e buio delle Rivoluzioni
Ho una sensibilità morbosa
ma Il mio sorriso non è perverso
credo nel tuono e nella rosa
Accarezzo l'eterna nostalgia
suono di tombe perdute
dietro il ritmo dell'onda
Mi consola la poesia
la danza delle parole conosciute
che accompagna verso l'altra sponda
luglio 2024


Voglio portarti a Parigi
asciugarti ferita
ricordare la vita è vita
Amore mio fino alla fine non è mai finita
Voglio portare a Parigi il tuo viso
quella prima carezza
quando diventammo un sol sorriso
Un tempo piangevamo taglio sanguinante della tenerezza
Ti porterò a Parigi e rideremo amore mio
annuseremo cani senza dio
Montmartre l'odore della Senna e dei croissants
Ci appoggeremo al vento forte dei boulevards
terremo stretti gli occhi e il cuore
Voglio portarti ancora a Parigi amore mio
regalarti la luce non il dolore
Ti porterò ancora a Parigi quant'è vero Dio
perché senza te non c'è Parigi il suo splendore
Novembre 2023
NEWS :

Era Gerusalemme
Mi prendeva per mano la nebbia
lenta mi accarezzava gli occhi
dissolvenza di madre
attendevo all'ombra di un sogno
mentre tu piegavi la tua testa
verso la porta orientale
era Gerusalemme
Scivolava leggero il tuo canto
facevamo l'amore
mescolavamo sudore e dolore
il tuo corpo in fiamme disegnava il tramonto
e i tuoi occhi spalancati nel vento
ridevano
( 2016 )

Ad Annamaria
Camminavo
notte alle spalle
zaino leggero
colorato di stelle.
Oltre il vento e la collina
dall'altro lato delle carezze
tu mi aspettavi
in tasca il tuo sorriso migliore.
Era l'estate
e io occhi stanchi scrutavo il silenzio.
i tuoi invece come sempre illuminavano la luna.
luglio 2015
Non è niente

Bianca è la tua pelle
troppo per la mia carezza tremante
ai bordi estremi del desiderio
Eppure i tuoi occhi affilano morbidi sguardi
È asiatico il tuo profumo
aroma pallida tristezza
forse non raggiungerò mai l'Estremo Oriente
ma posso amarti come un sogno della mente
Bianca è la tua pelle
e sa sciogliersi lentamente
non è certamente tutto
eppure è molto più di niente
settembre 2021
Nulla trafigge
Nulla trafigge più della gentilezza
Disse un poeta che amava la vita
abbracciava ferite cullava tristezza
Nulla trafigge più della gentilezza
Disse la donna - seno buono
versava il vino spezzava il pane
per ogni lacrima una carezza
Anche il suo canto era un perdono
Nulla trafigge più della gentilezza
Disse il soldato prima di morire
Voglio un bacio un caldo abbraccio
gloria e onore che me ne faccio
cuore spezzato
freddo sparo di un fucile
eterno inutile dormire
Agosto 2024
Passa lentamente
Passa lentamente ai bordi sottili
del mio sguardo accigliato
gonna rossa scarpe argentate
donna quasi giovane forse dell'est
parla di nuvole piene e venti freddi
a cancellare l'estate
parla di amori segreti
parole sussurrate alla luna
Passa lentamente
sfiorando la mia malinconia
Mi perdo nei suoi occhi
grigi come il ventre d'asfalto della strada
profondi come volto di nebbia
pudore svelato
passo tremante della solitudine
E sogno
2017
Copertina Antologia Premio "Casa Hirta " Settembre 1974

Molte mie liriche appaiono in antologie fin da quando , nel 1974 , due mie poesie furono pubblicate all'interno dell'antologia del Premio nazionale "Casa Hirta", presieduto da Piero Bargellini .
Le poesie vincitrici furono allora lette da Piero Vilar.
Una delle poesie premiate :
Piangi Donna
Piangi donna
piangi ora che tuo figlio è morto
piangi donna
ora che tuo figlio è morto in guerra
Piangi donna piangi ora che tuo figlio è morto
per una guerra che non voleva
Piangi donna
piangi ora che tuo figlio è morto
per una guerra voluta da pochi
quei pochi
che tu sai faranno di lui un eroe
ma lui non voleva essere un eroe
di guerra
Quei pochi gli faranno un simulacro
ma tu
con la rabbia che da secoli
cova nel tuo seno
sputaci sopra al simulacro
al marmo
all'onore
Piangi e grida
ché dal tuo pianto e dal tuo grido
nascano semi di rivolta
perché di simulacri agli eroi
sporchi di guerra
non ce ne siano più
E non ci siano più madri disgraziate
che come te
piangono un figlio morto
per una guerra
per una guerra
1973




Mi chiamo Renato De Lucia e scrivo , per così dire, da sempre . La mia produzione è prevalentemente poetica ma ho scritto anche racconti , più o meno brevi . Mi definisco poeta , senza alcuna reticenza , perchè riconosciuto come tale dal Maestro Franco Loi .
Nell'arco di circa cinquant'anni , ho partecipato a diversi concorsi letterari , ottenenendo spesso premi e menzioni , a partire dal 1973 . Si tratta soprattutto di riconoscimenti per la poesia ma ho guadagnato anche un quarto posto al Premio Quasimodo nella sezione del racconto breve . Molte mie liriche appaiono in antologie da quando , nel 1974 , due mie poesie sono state pubblicate all'interno dell'antologia del Premio nazionale "Casa Hirta", presieduto da Piero Bargellini . Le poesie vincitrici furono allora lette da Piero Vilar . In seguito ho avuto il piacere di essere letto da Francesco Porfido, con commento musicale di Gianluigi Trovesi e da Diego Bonifaccio con la musica di Giuliano Rota e Giorgio Cornolti . Da un pò, leggo io le mie poesie e durante periodici reading si ascolta anche il sax di Giuliano e la chitarra di Giorgio .
Nel 1975 ho pubblicato la prima raccolta di poesie , intitolata "Poesie"con l'editore Gabrieli di Roma , nel 1988 "Dalla solitudine dicendo ", con la casa editrice Eura Press di Milano , nel 2015 "Eppure sono nato" con la "Fondazione Mario Luzi ", nel 2020 "Mi porto dentro " , Portoseguro Milano , nel 2023 "Sanno di vento " Nep editore Roma e "Crescono i gerani " con le edizioni Controluna di Roma nel 2024.
Sono campano di nascita , bergamasco d'adozione . Vivo , infatti, a Bergamo dal 1983 . Sono il marito di Annamaria , il padre di Dario , il padrone ( in realtà è , in fondo, lui il padrone ) di Ciak , un golden retriver di undici anni .

Ho lavorato con piacere per quarant'anni come docente . Ho insegnato storia e filosofia fino al 2021 .
Ultima pubblicazione: "Crescono i gerani" Controluna settembre 2024




Io e mio fratello .

A Mino
Fratello carne
fratello sangue
fratello ostello di paura di rabbia
fratello ucciso il giorno prima del suo primo fratello
sorriso
fra latte e seno fra caccia e perdono
fra miele di parole-carezze e lacrime di rame
che a volte s'amano senza
intendersi
Fratello madre
figlio di più comunicazioni fra occhi di sole rosso e teneri
compromessi con la paura
Fratello a cui è difficile scrivere versi
Fratello dagli occhi uguali in fondo a una carezza diversa
Fratello compagno fratello lotta che alle tue mani trova
Sicurezza
Fratello figlio
fratello padre
fratello pane e acqua perversa
amico sempre vicino sempre lontano
fratello a me quello strano dolce geniale selvaggio bambino
mio fratello...Mino
1980
Il seno buono
Mentre l'Occidente raggiunge
Il suo orgasmo di morte
l'ipocrita cupola di San Pietro
travestita da seno buono
allatta la psicanalisi
Anche questi versi magri
sono scritti
sulla bandiera rossa
1982
Dopo la guerra fredda del 27 "
Dalla scogliera inferocita
dalla mia pazienza
contemplo la goccia profonda di sangue
carezza dei miei 27 anni
accucciati sulle onde più dolci
Dalla scogliera tremenda
tremante per il turgore
dei miei versi-ricordo
allungo le mie mani-mondo
verso una pace calda
fra Est e Ovest
nella mia nuova distensione
1981
Solo
come improbabile tempio greco
In deserto africano
pallido canto di sciamano
solo come uccello tibetano
Solo
come la solitudine sempre cercata
solo come donna nuda innamorata
carezza sulla porta
tenerezza umiliata
Solo
mani fredde sotto il sole
ruga che urla macchia di dolore
cuore di cristallo
caparbio e fragile
gioiello di corallo
Non offendo
non lo so fare
ma non mi è facile però dimenticare
Solo come la vita
mi difendo
affondando la lama del silenzio
Forse anche per questo scrivo
cura e illude più del vino meglio dell'assenzio
Sono solo ma ancora sono vivo
13/14 maggio 2024
7 marzo 2025 Reading poetico alla Libreria Terzo Mondo di Seriate ( Bg )

Da lontano
Da lontano amo la mia terra
come si ama una vecchia ferita
o quella bambina dai capelli neri
che prendeva la mia mano fra le sue dita
Da lontano amo la mia terra
come la ama un traditore
o un figliol prodigo
che non vuole e non sa più tornare
Da lontano lacrimo la sua luce
il mattino negli occhi del mare
il futuro promesso da secoli
l'innocente sudore dei contadini
L'intelligenza dei figli di mille dominazioni
il canto dei greci e la parola della filosofia
una storia che sanguina violenza e prigioni
Da lontano amo la mia terra
come una strada che illumina la notte
come un sorriso graffiato
una tammorra abbandonata
La mia terra è una donna dal seno
immenso come la solitudine
dai fianchi grandi e verdi
come carezze di puttana
Da lontano amo la mia terra
come un ricordo che non dà pace
Profumo di limoni
musica che mai tace

Io e Mino

M'aiuta ad andare via
Quante lune
Mi sono scivolate via
Nei fondali di vetro
Becchi di velluto
In ghigni salati
Giampaolo
Riverso
Sulla sua mano destra
Inseguendo la Rive Gauche
da mille anni applaude le stelle
Imprigionato
Nella cella del settimo monile
Bacio una pallida luna
in gigantografia
E lei che
Ammiccando azzurro
Mi aiuta ad andare via
7 aprile 1978
( Dedicata a Toni Negri )
Le silence azur
À toi qui a regardé
le silence azur
au fond de l'éclat des yeux
pendant que la ville lumière
mastiquait ton sourire
À toi qui chevauche une lune
trop humaine
Je rends
le sang de mes paroles
qui tombe
sur l'automne
de ta solitude
1985

Silenzio immacolato
Silenzio immacolato
del mio cane
occhi orecchie
in attenzione
immobile presente
Sorriso buddista
anch'io respiro piano
Passano nuvole
latrati lontani
in due voltiamo il capo
non abbaiamo
( primavera 2014 )

E' Facile
E' facile
È molto facile
parlare ai cani
Traducono in fretta
leggono bene
parole e azioni
annusano le emozioni
È molto più facile
che con gli umani
Sono loro i veri sciamani
( 2014 )

A Ciak
Piccolo cane
Così ti chiama il vecchio amico
che disegna il marmo la pietra il rame
e scioglie il vuoto nel pieno con gesto antico
Si sciolgono invece le lacrime
dentro di me diventano rime
Ché un giorno non sarai più
e so che un giorno anch'io non sarò più
estate 2023
Donnapiuma
Sei dolce donnapiuma fra le braccia del nulla
Adagiata sulle stelle del deserto
Occhi alati
Travestita dalle mie visioni
Nuda rugiada
Misteriosa come il ventre dell'anima
Scolpisci il tuo futuro sul tramonto del mio sorriso
1981



Il Capitano
Il capitano capelli lunghi profumati di vento
di strada di stelle senza fosfati
cavalcava noncuranza simpatica
cimiteri deserti praterie mediorientali
il capitano biondo fino in fondo al cuore
schiaffeggiava arroganza sincera
bambini laceri affamati figli di madri
arabe portoricane africane
il capitano rasato a diritto manageriale
affondava lame innocenti ferocia beneducata
nel pube di madri bambine dalla bocca chiusa
quindicenni in cerca di luna nei vagoni notturni
delle metropolitane
Il capitano aveva Cristo dalla sua parte
l'aveva comprato al mercato del tempo
pochi denari insieme alla croce
sputandone chiodi e umiltà
amore e pietà nel silenzio impazzito
vento invadente del l'eternità
1991
A una donna
L'albero nero tagliava a fette la luna
Illuminandola
A me sembrava un gelato malinconico
Un verso stritolava la mia carne
Ed io privo di stelle a malapena riuscivo ad amarti
Donna bruna
1979

Maggio 2018 . Seminario di Psicoanalisi e cultura organizzato e coordinato dallo psicoanalista, professore Sisto Vecchio . Serata sulla Poesia .
Partecipano anche Massimo Rota , psicoanalista e Floriano Bresciani , psicologo e psicoterapeuta . Arianna Artifoni legge alcune mie poesie

Non amo molto quei poeti
che sguainano versi come spade
occhi rossi di sangue come profeti
partono felici per le loro crociate
Loro si che innalzano bandiere sempre dritte sempre fiere
non nutrono dubbi solo ciechi furori
il loro Dio è quello giusto è quello più vero
ed anche quelle le uniche giuste le uniche vere
Io amo molto invece gli altri poeti
fragili e tristi come sogni a cui non credi
hanno occhi che cercano il vero nella carne dell'uomo
scrivono parole tremanti in mezzo al frastuono
Le loro bandiere hanno un solo colore
benedicono il dubbio la pace l'amore

Ho visto i corpi dilaniati dei bambini
fatti a pezzi a Gaza e nei kibbutz
Ho provato a distinguerli come un giudice
quelli da ricordare di qua
quelli su cui sputare di là
Ho provato a contarli come un ragioniere
sono tanti sono pochi e gli altri allora?
Ho visto i corpi massacrati delle donne
violentate da quelli che imbracciano fucili
o scaricano bombe come benedizioni
Ho visto la carne putrefatta dei guerrieri
urlavano in arabo e in ebraico
lo vuole Dio
un attimo prima di crepare
Ho visto il sangue coprire le ultime maledizioni
7 ottobre 2024
Come sorriso spento
Come sorriso spento
occhi immobili nel silenzio
Scivola riga rossa di sangue
Lacera il cielo di Damasco
Esplode nelle strade di Gaza
Morde le carni sottili dell'Africa
Schiaccia cadaveri curdi
Stritola gli oppressi di ieri
di oggi quelli di domani
Li appende coi piedi e con le mani
Nelle prigioni d'Oriente
In quelle d'Occidente
Nelle celle dei turchi dei russi
degli americani
in quelle degli iraniani
Eppure le madri invocano ancora
i nomi sepolti come una preghiera
maledizione che non perdona
gennaio 25




La morte pietosa
avvolge silenzio
ossa e sogni fanno concime
carezze di pietra
non hanno mai fine
Morte capricciosa
prende tutti
senza preavviso
Uccide rapido nudo proiettile
o scava lentamente
in fondo a un sorriso
La morte sempre vittoriosa
di ognuno di noi
l'ultima sposa
E porca puttana
lacrima crudele
anche questo aprile
9 aprile 2023
Tutto svanirà
Svanirà tutto
questo cielo pallido
la tua carne sotto la luna
Svaniranno mandrie e buoi
Che schiacciano pietre della collina
alberi senza tempo querce
sequoie
rocce montagne croci di Cristo
mangiatoie
pareti bianche di case di ospedali
macerie cadaveri fatti a pezzi
sepolti in fondo alle cattedrali
Scompariranno stelle cadenti
stelle perdenti effimere di re
Papi presidenti
Svaniranno soli nevi piogge
nuvole
lo splendore di marmi architravi rosoni quello
cupole
Scompariranno arte
musica poesia
Spariranno gotico e rinascimento
scienza ingegneria
sparirà anche la filosofia
Svanirà la storia delle donne messe al rogo
Ah, le indemoniate!
calpestate violentate
per forza maritate o ingravidate
Non ci sarà più
La danza delle bambine
Il tragico passo dell'oca
Quello buffo delle galline
Si perderà nel nulla
Di tutti gli uomini la storia
di guerre rivoluzioni speranze e repressioni
Non resterà più traccia
più memoria
Svaniranno i troni dei tiranni dei principi degli imperatori
Le vite dei servi e dei signori
E svaniranno fiori cascate
pianeti pianti risate
ragni oceani mareggiate
ingorghi auto betulle autostrade
Le urla dei vichinghi dei Beoti
Disastro di incendi dí terremoti
Il fanatismo cieco il tifo dei mentecatti
ruggito di leoni
tenero miao dei gatti
Abbaio di cani volo di uccelli
Ogni atomo dell'universo intero
Ogni tramonto di sorriso
L'odore della tua pelle dei tuoi capelli
Anche i miei occhi conficcati nel tuo viso
Gennaio 2025
Cantano
Cantano le zanzare
mentre sognano di riposare
silenziose
finalmente
come cantano le acque
mentre massaggiano i ciottoli
nel fiume
trascinati dalla mente.
Di loro certo non si cura
il padrone della risaia
adora solo le schiene curve e nude
delle mondine dalle bianche gonne
loro sì che dal fondo
di una memoria ormai sanguinante
cantano Bella Ciao
come una lacrima che resiste
e mai si arrende
2008
In fondo
In fondo al mare
graziose ostriche danzano
Un uomo dai bianchi capelli
seduto a riva le ammira
e a bassa voce inizia a cantare
La sabbia rossa arrossisce
quando nuda ti stendi
quasi nera sotto la luna
Io intanto buon pescatore
ricamo la rete per non lasciarti andare
cucendo parole e silenzio
ché tu non possa dimenticare
2008

Neri Invisibili
Neri invisibili attraversano
nere notti
carezze che sanguinano lente
Attraversano notti salate
onde di terrore
su naufragi annunciati
Abbandonano membra stracci
all'abbraccio del mare
ricordi magri sulla sabbia
che asciuga il dolore
Incontrano ghigni feroci
uomini impotenti di paura
carboni accesi d'odio
Li accolgono belve rancorose
risuscitano vecchie parole
canti di morte saluti romani
Nascosta ancora nel vento la pace
dove sono gli umani ?
2015
Ti ho vista uscire
Ti ho vista uscire
da un sorriso di seta
Avevi fra le mani
una notte silenziosa
Mi sono fermato ad ascoltare i tuoi occhi
Tu sei volata via
io sono rimasto solo
a vegliare il tuo mistero
1981

Attraversando paziente la nebbia
quanti occhi ho riconquistato in questi anni
e sono tanti
Quante ferite ho ricucito
come rosse carezze
sanguinanti
tu nuda come la vita
davanti ai miei occhi
ancora giovane
per la mia ferita
tu che come me
con l'universo intero
ti dissolverai nel niente
Tu ora nuda davanti a me
amami sciogliendo nella carne
la mente
Amiamoci nell'eterno presente
amiamoci tantricamente
19 /11/09
Ho fatto l'amore
Ho fatto l'amore
con l'ombra tua più nera
Nascosta dietro il sorriso
inganno che chiamiamo Persona
Ho sognato di fare l'amore
scivolando pelle emozione
In bocca sapore di buio
fra i denti la tua ultima disperazione
febbraio 2023





Al Circolo Artistico Bergamasco , nel 1988 , Francesco Porfido legge alcune mie poesie , accompagnato dal sax di Gianluigi Trovesi

Presentazione di "Eppure sono nato" 29 maggio 2015 , alla libreria Palomar di Bergamo . Dialogo con Pippo Ardrizzo ed il Maestro Franco Loi . Legge le poesie Diego Bonifaccio .
A Franco Loi
Smarrito come tutti i poeti
dall'anima grande
andavi incontro alla vita
come nuvola al vento
corazza che si scioglie
nuda nelle notti di aprile
inseguendo il battito delle tue voglie
Ho visto dentro i tuoi occhi
arrugginiti dagli anni
ho sentito il rosso del sangue
in fondo alle tue mani.
Carezza incerta dei sogni
corona di spine vessillo innocente
urlavi invocando il domani
2015

Sanno di vento le donne
con le loro collane
riccioli di memoria
sussurro di zanzara
Sanno di canti e di preghiere
le donne vecchie con le sottane nere
sedute all'ombra delle loro antiche rughe
immobili e stanche come prigioniere
Sono risate che non hanno fine
lacrime al buio coriandoli cantilene
scarpette a punta
sono le bambine
Sanno di pelle che scivola nelle mani
stelle ferite in fondo a un buco nero
le donne che sanno far l'amore
spalancano gli occhi volando via senza giarrettiere
Sanno di pace le donne
anche quando sono sangue e guerra
non la danno mai la morte
anche quando ti chiudono dentro una languida ferita
sono le donne sono la vita


Letture.org
Recensione di Sanno di vento
"Sanno di vento e del vento hanno la rarefatta impermanenza, le parole dei poeti; hanno il sapore amaro della vita, nella quale l'anima si «spiaccica» in un «eterno vorticare» (Spiaccicata l'anima). Eppure il Poeta non può trattenersi, deve vergare le sue «parole / ormai stanche», anche quando in lui «esplodono dentro tristi versi» (Esplodono versi), anche quando conosce bene la vacuità del marchiare «con inutili parole / ogni pagina bianca» (Socrate e Pavese) e i suoi versi sgorgano «affilati come lacrime» (Forse è troppa la luce).
La morte incombe su «questa fraterna piccola storia» che è la nostra vita (Un cono d'ombra). Ci soccorrono l'amore, la bellezza, l'amicizia, di cui De Lucia si fa cantore; in lui si fa lirismo la «continua celebrazione / del corpo-fuoco delle donne / sempre vere sempre belle / loro sì che coltivano intelligenza e cuore fin sotto la pelle» (Come se); le donne, che in fondo «sono la vita» (Sanno di vento). La passione in cui, sola, forse, risiede un barlume di speranza tanto che l'immanente carnalità può dar forma alla domanda su «come un poeta ama il mondo»: «i nostri corpi sono la risposta / spogliano la vita e il suo mistero / altro che scienza e filosofia» (Mi chiedi).
l bisogno di senso e l'angoscia del destino eterno alimentano lo stupore dell'essere-nel-mondo, l'In-der Welt-sein heideggeriano: «Eppure sono nato / perché si nasce senza ragione» (Eppure sono nato) e lo portano piuttosto a domandarsi «Cosa ne farò di me / quando sarà l'eterno immobile silenzio? […] Chi rammenderà le mie poesie?» (Cosa ne farò di me)
Non basta, però, a spegnere il rassegnato nichilismo della certezza che «tutto passa / e diventa passato / il futuro si spegne / si consuma il presente / Si dissolve nel niente» (Poi passa tutto).

Crescono i gerani
Crescono i gerani
profumando la notte
quasi invisibili sentinelle
della luna.
Finalmente sul suo alato carro
umile e puro come il destino
giunge Mattino
legittimo sovrano della luce.
Avrei voluto raccontarti ancora
le mille storie che sussurrano
le onde del mare
la storia del giorno e della notte
del loro contrastato amore
ma sono stanco e poi….
Sai...da poco…
mia madre se n'è andata
io non l'ho neppure salutata.
2008

Da Te
Da te siamo venuti al mondo
e ora?
Madre dove sei?
Grumo di lacrime
ricordi dolci
secco strappo
ferita sanguinante
anima sospesa oltre ogni cielo
aggrappata all'eternità di un sorriso divino
rinata nel primo vagito
di un nuovo respiro
Vento pioggia
terra bagnata
canto d'uccelli
danzante
nell' infinito mistero
della natura e del suo velo
o nell'alterna vicenda dell'umana gente
E per me comunista eretico
eccentrico miscredente
tu sempre sarai rubino prezioso
mai sciolto nel niente
2008
MI PORTO DENTRO
Mi porto dentro l'uomo
che parlava poco
e a voce bassa.
Saliva scale e fitte al cuore per
ricucire con il sorriso
dolore di tagli, dolore di ferite.
Mi porto dentro la donna che urlò
il primo mio vagito a riempirle
silenzi e follia.
Di madre abbandonata dal destino
tradita dalle ossa senza vita
del suo primo bambino.
Mi porto dentro il primo dei miei fratelli
quello che mi ha dato il nome
perché sempre invano inseguissi le sue ali.
Mi porto dentro l'amico
che se n'è andato come una promessa non mantenuta,
l'ultimo abbraccio con il mare.
Mi porto dentro quelli che se ne sono andati
dall'altra parte della luce,
dall'altra parte del respiro.
Mi porto dentro questa ferita antica
di dover ricordare e non sapere
lasciarli andare.
Fino a quando anch'io passerò
il confine e sarà il buio, l'estrema
splendida cornice della vita.
(2014)

L'8 marzo 2024 , all'Incrocio Quarenghi, Presentazione "Sanno di vento" Poesia e musica

Rebelot di Paolo Berizzi che commenta la serata di Poesia e Musica all'Incrocio Quarenghi dell'otto marzo 2024


Poesia e musica all'Incrocio Quarenghi di Bergamo . 8 marzo 2024
Copertina di "Eppure sono nato" Fondazione Mario Luzi Roma 2015

Dalla prefazione al mio "Eppure sono nato", riporto le parole di Mattia Leombruno che così descrive la mia produzione:
"A volte, l'ambientazione è a carattere onirico, metafisico, non certo per un mero atteggiamento stilistico ma proprio per tale trasposizione dell'umano in poesia, della poesia fatta stessa icona d'una esperienza incarnata.
Lungo i versi è esplicitato il contraltare della vita, quello squilibrio d'esistenza che tenta di conciliare le opposte sponde, i suoi divergenti lati: la vita e la sua assenza, la lievità e la sottrazione dei giorni. Venire al mondo, la nascita, implica questo arduo dualismo; eppure, per ciascuna caduta, per l'inerzia che ci resiste ed opprime, c'è la salvezza di quella nostra esistenza che è sempre pronta a riscattarci. L'apparente in- determinazione del non saper dare un giusto nome alle cose lascia il discorso poetico sempre aperto...continua ricerca che diviene indagine personale, interrogazione intorno all'esistente" (Mattia Leombruno, presidente della Fondazione Mario Luzi).


Poesia e musica 22 novembre 2024

Poesia e musica al Cento4 di Bergamo . 13 dicembre 2024 . Presentazione di "Crescono i gerani"
Giorgio Cornolti alla chitarra
Poesia e musica al Cento4 di Bergamo . 13 dicembre 2024



Al Cento4

Il magico trio al Cento4

Giuliano Rota al sax

"Dalla Solitudine dicendo " 1988 edizione Eura Press Milano. In copertina : "Direzione obbligata" dell'Artista Elio Bianco dal ciclo "Eclissi", tecnica mista su carta , 1987
File con alcune poesie tratte da questa raccolta del 1988


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